Rivolgersi a uno psicologo, è una scelta che porta con sé coraggio.
Il coraggio di mettersi in discussione, di affrontare le proprie difficoltà, di comprendere meglio il rapporto che si ha con se stessi e con gli altri. Non è solo la possibilità di risanare delle ferite, ma anche di sviluppare le proprie potenzialità.
Porre al professionista delle domande, per chiarire i propri dubbi, rappresenta la bussola in grado di orientare tale decisione.
Quando un sintomo o un disagio rendono difficile la nostra quotidianità, è importante richiedere una prima consulenza psicologica per comprendere meglio la natura del problema e per stabilire, in accordo con il professionista, il percorso più opportuno per risolverlo.
La psicoterapia gruppoanalitica può essere intesa come un processo di cura non limitato a situazioni di disagio o patologia psichica, ma anche come percorso di crescita personale, volto al miglioramento della comprensione di sè e all’accrescimento delle proprie risorse. Si tratta di uno strumento attraverso il quale analista e paziente collaborano, affinchè quest’ultimo possa acquisire e creare degli strumenti propri, che gli consentano di raggiungere un’adeguata autonomia.
La gruppoanalisi parte dal presupposto, che ciascun individuo sin dalla nascita, è parte integrante di una rete di relazioni familiari, amicali ecc., in cui si realizza una reciproca influenza.
Essa trova ampia applicazione in situazioni quali: ansia, fobie, problematiche connesse all’elaborazione del lutto, disturbi di personalità, depressione e altri disturbi dell’umore, dipendenze, somatizzazioni, problematiche relazionali, sociali e istituzionali.
La dott.ssa Martina Remigio è una psicologa e psicoterapeuta iscritta all’ordine degli psicologi della regione Abruzzo n.2753.
Esercita la libera professione a Marina di città S. Angelo, Montesilvano e Castilenti.
Si è laureata in psicologia Clinica presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” e specializzata presso la SGAI (Società Gruppoanalitica Italiana) sezione di Roma, Istituto di formazione (ric. MURST DM 20/03/98), con votazione di 40/40 e lode.
Si occupa di psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo e familiare, con adulti e adolescenti, in modalità presenziale e on-line.
Durante la formazione in psicoterapia, ha maturato esperienza all’interno del Centro di Salute Mentale di Atri , del Consultorio Familiare di Silvi Marina e nell’ambito della co-conduzione di un gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare a Martinsicuro.
Ha svolto un servizio di consulenza psicologica gratuita, per cinque anni, c/o lo sportello di Ascolto per la Prevenzione e il Contrasto alla Violenza di Genere a Silvi Marina, aderendo anche a diverse iniziative in ambito scolastico e sociale.
Ha partecipato inoltre, ad un progetto educativo per il contrasto al bullismo, con l’Associazione Sportiva Dilettantistica ASD Vomano.
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La gruppoanalisi è un modello teorico-clinico nato negli anni ’40 con il lavoro di S. H. Foulkes, psicoanalista di origini tedesche e inglese di adozione. Si deve, tuttavia, a T. Burrow, co-fondatore della Associazione Psicoanalitica Americana, uno dei più importanti contributi teorico-metodologici all’ “analisi di gruppo”, dizione che egli stesso coniò negli anni ’20. La psicoterapia gruppoanalitica non è un’estensione della teoria psicoanalitica applicata al setting gruppale, ma si configura come una pratica clinica fondata su una concezione collettiva della mente, la sua gruppalità interna.
Ciò significa che la mente contiene la pluralità di relazioni originarie e successive della persona, strettamente connesse alla propria cultura (familiare e sociale di appartenenza): modelli di relazioni che vengono riattualizzati nel qui ed ora della relazione.
Nel setting individuale, il vertice di osservazione non è limitato alla considerazione di ciò che accade nel paziente in termini di gruppalità interne, ma tiene conto del campo contransferale come spazio relazionale tra terapeuta e paziente. Il setting viene concepito pertanto, non solo come spazio transizionale “terzo” che rende possibile l’incontro terapeutico, ma anche come il luogo in cui si incontrano le matrici personali, familiari e culturali, ovvero, l’intero insieme di rapporti interiorizzati.
“La psicodinamica dei gruppi: teorie e tecniche” a cura di F. Di Maria G. Lo Verso, 2012
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